Due anni fa, nell’ambito di un progetto di mobilità Erasmus+ organizzato da ENAC nazionale, ho visitato l’Estonia per la prima volta: è stata un’esperienza molto significativa sia dal punto di vista professionale che da quello umano.

Come insegnante ho potuto visitare le sedi (Paide e Särevere) del centro di formazione professionale della Contea di Järva (Järvamaa Kutsehariduskeskus o JKHK) ed apprezzare la modernità e la ricchezza delle strumentazioni e degli spazi a disposizione per insegnanti e studenti dei diversi percorsi di formazione.

Come visitatore ho apprezzato la cordialità e la schiettezza delle persone conosciute, la bellezza selvaggia delle foreste, l’atmosfera senza tempo delle mura e dei palazzi di Tallinn e quelle piccole cose che dovrebbero essere scontate in tutto il mondo ma che spesso non lo sono, una su tutte la facilità di comunicare in inglese con chiunque, non solo con chi è abituato a farlo perchè lavora nel settore del turismo o dei trasporti.

Qualche settimana dopo il mio rientro in Italia Merje Molter, una delle responsabili dei progetti Erasmus+ del JKHK, mi ha proposto di tornare a Paide non come semplice visitatore ma per tenere lezioni di sviluppo di app per dispositivi Android: caspita -mi sono detto- allora quello che insegno nel CFP Canossa a Milano ha un certo appeal! Ovviamente ho accettato: a volte mi capita infatti di tenere lezione in inglese sia nell’ambito di unità formative ad hoc che per comunicare con allievi che, essendo arrivati in Italia da poco, non padroneggiano ancora la nostra lingua, ma insegnare in inglese senza avere altre lingue in comune sarebbe stato ancora più interessante.

Ecco quindi che, a due anni e qualche giorno di tempo dalla prima esperienza estone, sono ripartito per Paide, questa volta con maggior tempo a disposizione sia per le lezioni che per approfondire la mia conoscenza di questa affascinante parte del Nord Europa.

Il progetto consisteva nel fare lezione sullo sviluppo di applicazioni per Android alla classe IT-16 (terzo anno), composta da 13 allievi ma strada facendo, dopo un incontro con gli insegnanti di informatica del JKHK, mi è stata affidata anche una classe prima (ma solo per un incontro).

Come sintetizzare una settimana di lavoro? Non è semplice, diciamo che le impressioni che ho avuto sono state tutte positive: gli studenti sono stati educati, attenti, pronti a seguire sia la teoria (poca) che la pratica (tantissima!) un piccolo successo testimoniato anche dall’affluenza alle mie lezioni.

I ragazzi hanno lavorato davvero sodo, la riprova è nel fatto che in una sola settimana abbiamo prodotto ben 5 app funzionanti più una in cantiere, per quantità e qualità devo dire che sono stato davvero soddisfatto.

I colleghi sono stati gentilissimi, sempre presenti sia nei momenti d’aula che nei momenti informali, con una cura per l’ospite davvero fantastica!

Ora è tempo di progettare il futuro: durante le lezioni al JKHK ho utilizzato Google Classroom, uno strumento davvero utile per insegnare in generale ma particolarmente comodo per informatica, la nuova sfida sarà in modalità e-learning aggiungendo alla classroom quattro delle mie studentesse di terza brave sia in informatica che in inglese, dividendo gli studenti in gruppi ed assegnando 4 progetti anche complessi per le prossime 4 settimane, il tutto con la supervisione congiunta dei colleghi estoni (Caroline, Andres) e mia.

Insomma, la collaborazione iniziata due anni fa sta pian piano crescendo e spero che continui in futuro, magari con altri progetti di scambio che coinvolgano anche gli studenti.

Alessandro Visigalli

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